Il loro obiettivo: proteggere gli utenti
I nostri dati digitali devono rimanere privati in ogni caso – tanto più importante è la gestione consapevole e sicura di questi dati. La responsabilità dei dati non può ricadere soltanto sugli utenti. Per questo motivo, presso Google, una grande squadra si occupa della protezione dei dati e della privacy.
“La protezione dei dati non deve essere complicata”, ecco il credo del lavoro del Google Safety Engineering Center (GSEC), con sede centrale a Monaco. Qui, dal 2019, Google concentra una parte importante del suo impegno per una maggiore protezione e sicurezza dei dati su Internet. È (tuttora) in sviluppo, ad esempio, l’importante protezione contro lo spam e il phishing per gli account di Gmail. Dopo tutto, il 95% di tutti gli attacchi informatici inizia proprio con questi tentativi. Anche l’evoluzione dei cosiddetti strumenti di Safe Browsing rientra tra i compiti del centro. Grazie a questi strumenti, i browser Internet possono riconoscere i siti web non sicuri. Il grande obiettivo: proteggere i dati e la privacy degli utenti.
Le squadre nazionali lavorano a stretto contatto con il Google Safety Engineering Center (GSEC) centrale. In Svizzera, Tadek Pietraszek e la sua squadra sono responsabili della protezione degli utenti di Google dagli abusi e dal cosiddetto hijacking, cioè il furto di un’identità digitale esterna. “Il nostro lavoro ha priorità diverse”, spiega l’ingegnere software con dottorato Pietraszek. “Da un lato, tentiamo di tenere lontani gli attacchi informatici dagli account degli utenti. Dall’altro, vorremmo supportare gli utenti nel rendere i loro account il più possibile sicuri – grazie alle istruzioni e agli strumenti.”
“È consigliabile non usare le password più volte. E inoltre raccomandiamo di effettuare il controllo di sicurezza online di Google due volte all’anno, parallelamente alla pulizia di primavera e autunno.”
Jeroen Kemperman, esperto per l’hijacking presso Google Svizzera
Il centro per la sicurezza: gli uffici di Google sull’Europaallee di Zurigo.
Al centro: una vista dagli uffici di Google su Zurigo.
“Vogliamo garantire i nostri elevati standard di sicurezza anche per altre applicazioni del nostro sistema”, spiega Pietraszek.
“La protezione dei dati non deve essere complicata.”
Il credo del lavoro del Google Safety Engineering Center
Insieme per più sicurezza
Con i dati, nella rete oscura, si possono fare molti soldi. Dal punto di vista dei criminali, gli account di posta elettronica, con i loro riferimenti ad informazioni bancarie, a documenti di identità inviati o a informazioni sensibili su parenti o amici, offrono diverse opportunità per le attività illecite. “I metodi di phishing dei criminali informatici diventano sempre migliori. Anche per gli esperti non è possibile riconoscere a prima vista ogni e-mail pericolosa”, conferma l’esperto per l’hijacking Jeroen Kemperman della squadra svizzera. In effetti, il 95% degli attacchi informatici inizia con un tentativo di phishing. Per chi vuole ottenere una piccola, ma sicura visione sui perfidi trucchi del phishing, è consigliabile dare un’occhiata al phishing quiz di Google Nel quiz, gli utenti possono verificare quanto sappiano riconoscere le e-mail falsificate. Per rimanere sempre aggiornati sui metodi di phishing, la squadra di Google è in regolare contatto con gli esperti di tutto il mondo – sia nel proprio gruppo, sia con partner delle industrie e delle università. Questo scambio è importante anche per definire degli standard di sicurezza affidabili oltre i confini dei gestori. “Come parte dell’alleanza FIDO, ad esempio, insieme a più di 250 altre imprese dell’industria tecnologica sviluppiamo degli standard di autenticazione sicuri senza l’uso di password”, dice Kemperman.
Tuttavia: secondo Kemperman, ormai, una password sola non è più sufficiente. Oltre alle misure di protezione create per tutti gli account, nel 2021 Google ha attivato automaticamente l’autenticazione a due fattori nell’account di Google per circa 150 milioni di utenti. Essa funziona, ad esempio, con un numero di telefonino. Secondo la stima di Google, in questo modo, il rischio di essere hackerati viene dimezzato. In caso di emergenza, c’è anche un canale di comunicazione tra il servizio di sicurezza di Google e gli utenti. Una componente importante della protezione degli account di Google è il monitoraggio preciso delle attività insolite su un account, come il login da un nuovo dispositivo o la modifica della password. “Mandiamo un breve messaggio, chiedendo se con questa attività è tutto in ordine. Se si verifica un problema, basta un semplice clic per avviare delle contromisure”, spiega Pietraszek, descrivendo la strategia.
Anche in questo contesto, la squadra di Google a Zurigo è un partner importante per gli utenti. Essa aiuta, ad esempio, a ripristinare un account o a modificare tutte le password. Allo stesso tempo, Google fa riferimento al supporto delle autorità. “Essere vittima dell’hijacking di un account non è una cosa di cui vergognarsi. Perciò la gestione dovrebbe essere più aperta”, dice l’esperto della sicurezza. E nel peggiore dei casi, questo prevede anche di coinvolgere il reparto IT del datore di lavoro, la famiglia, ma anche la banca e la polizia, in modo da prendere le necessarie precauzioni contro un abuso peggiore dei dati sensibili.
Foto: Marvin Zilm