Jennifer Wadsworth, coordinatrice per la ricerca AI presso il centro per intelligenza artificiale (AI Center) dell politecnico federale  (ETH) di Zurigo, e Behshad Behzadi, Vice President Engineering per la Google Cloud Zurigo, entrano sorridenti in un ambiente con una libreria bianca.

“La ricerca IA in Svizzera va forte – grazie all’istruzione, l’innovazione e i suoi partner”

La Svizzera è una delle sedi più importanti del mondo per la ricerca Google. Parliamo con Jennifer Wadsworth, coordinatrice per la ricerca AI presso l’AI Center della ETH di Zurigo, e Behshad Behzadi, Vice President Engineering per la Google Cloud di Zurigo, di come eccellente ricerca universitaria e forza innovatrice imprenditoriale possono collaborare nell’epoca dell’IA.

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Da anni lavorate sull’argomento dell’intelligenza artificiale (IA). Eravate preparati al hype generato dai nuovi chatbot IA?

Wadsworth: No, e credo che ciò valga anche per gran parte dei ricercatori. L’argomento ha sviluppato una dinamica incredibile. Molti scienziati che lavorano da anni sul tema sono sorpresi di vedere come da un campo specializzato sia diventato il centro di un’intensa discussione pubblica che esprime anche apprensione per gli effetti futuri. Dobbiamo decidere ora come andare avanti per creare l’impatto migliore per la società.

Behzadi: Da molti anni Google ricerca e lavora su e con l’intelligenza artificiale. Quindi eravamo consci delle possibilità. Ma anche noi siamo rimasti sorpresi dalla rapidità con la quale l’interesse è aumentato. La nostra squadra Google Cloud in Svizzera riceve ogni giorno richieste di imprese che si vogliono informare sulle possibili applicazioni di IA. L’intelligenza artificiale può essere anche un passo tecnologico in avanti per aumentare la produttività.

Quali sono le misure di Google per assicurare l’applicazione e lo sviluppo responsabile dell’intelligenza artificiale?

Behzadi: Lavoriamo in stretto contatto con operatori nelle autorità, nella scienza, nella società civile e nelle imprese per realizzare in modo responsabile i nostri ambiziosi progetti IA. Questo scambio costante potrà garantire che le nostre applicazioni IA siano utili per la società. Siamo consapevoli dei rischi dell’IA. Gli algoritmi IA non dovranno mai diffondere contenuti disinformativi o violare la privacy digitale. Anche il nostro CEO globale, Sundar Pichai, ha dichiarato che l’IA è troppo importante per non essere regolamentata, ma è anche troppo importante per non essere regolamentata correttamente.

IA generativa
L’IA generativa è un modello di apprendimento automatico che approfondisce le sue conoscenze sulla base di esempi e genera così i propri contenuti. Con i suoi dati di allenamento può generare immagini, testi e codici IT.
Jennifer Wadsworth, coordinatrice per la ricerca AI presso il centro per intelligenza artificiale (AI Center) del politecnico federale (ETH) di Zurigo, è seduta con un braccio appoggiato su una poltrona davanti ad una libreria guardando oltre.

Jennifer Wadsworth dirige la coordinazione di ricerca del Centro per Intelligenza Artificiale (AI Center) presso il Politecnico federale di Zurigo (ETH). L’AI Center è uno dei sette centri di competenza della ETH e lavora comprensivamente in tutte le 16 facoltà.

Secondo un comunicato stampa dell’Ufficio Brevetti Europeo del marzo 2023, nel 2022 la Svizzera era al settimo posto mondiale in termini di domande di brevetto, addirittura al primo posto in relazione alla popolazione. Inoltre da ben 11 anni la Svizzera è in testa al Global Innovation Index. Qual’è il segreto della Svizzera?

Wadsworth: L’istruzione è sempre stato un punto forte della Svizzera. Da tutto il mondo i genitori mandano i loro figli a frequentare le nostre scuole. L’ETH è da molti anni una delle migliori università del mondo, soprattutto nel campo dell’informatica. Da decenni le più importanti imprese del settore continuano ad aprire filiali nell’area metropolitana di Zurigo per poter lavorare con i ricercatori e i talenti universitari sul posto. Inoltre, la Svizzera offre condizioni ideali, perché segue un approccio bottom-up, cioè un processo dal basso verso l’alto: progetti congiunti tra imprese ed accademia sono solitamente spinti dal mercato e non iniziate da parte statale. Nascono così le innovazioni di cui il mercato ha bisogno.

Behzadi: Infatti la ETH è stata uno dei motivi principali per cui Google già 20 anni fa ha scelto la Svizzera come sede per il suo reparto ricerche. Siamo in scambio continuo soprattutto con la facoltà di scienza computazionale. Molti dei miei colleghi sono ex-alunni della ETH Zurigo, ed alcuni passano da Google alla ETH per continuare a ricercare o insegnare. In Svizzera vivono molte persone altamente qualificate in IA, ed esiste una cultura di collaborazione tra le imprese ed i ricercatori. Il reparto ricerche della IBM ha aperto la sua sede a Rüschlikon già nel 1956.

Jenniger Wadsworth, coordinatrice per la ricerca AI presso il centro per intelligenza artificiale (AI center) del politecnico federale (ETH) di Zurigo, lavora al suo portatile seduta su uno sgabello davanti ad un tavolino rotondo.

Jennifer Wadsworth e la sua squadra raggruppano i migliori esperti di varie discipline nell’AI Center della ETH di Zurigo.

Come funziona la collaborazione tra l’AI Center e la ETH?

Wadsworth: Nel AI Center troviamo i migliori esperti di diverse discipline che lavorano insieme per affrontare le grandi sfide come il cambiamento climatico, la sanità mondiale e lo sviluppo demografico. Google partecipa al finanziamento di borse di studio per studenti, e questa collaborazione sarà approfondita. Il nostro programma offre agli studenti l’opzione di essere seguiti da due professori di facoltà diverse ed inoltre anche da specialisti delle imprese interessate, per garantire un approccio complessivo.

“È giunto il momento di decidere come andare avanti in modo che la società possa beneficiarne nel miglior modo possibile.”

Jennifer Wadsworth, coordinatrice ricerche AI Center ETH di Zurigo

Beshad Behzadi, Vice President Engineering per la Google Cloud Svizzera, sorride accanto ad una vetrata assolata che rispecchia l'ambiente. Sulla parete dietro a lui vediamo un quadro grande e colorato.

Beshad Behzadi, Vice President di Google Cloud, basato in Svizzera. Coni il suo team porta avanti lo sviluppo di molte applicazioni IA per Google.

Intelligenza artificiale generativa diventa sempre più importante per le imprese. Qual è l’appoggio di Google Cloud per le imprese che vogliono utilizzarla?

Behzadi: Le imprese si rendono conto che la soglia per accedere all’IA oggi è molto più bassa che solamente un anno fa. Chatbot con intelligenza artificiale come per esempio l’esperimento di Google, Bard, vengono allenati con l’aiuto di una massa di dati accessibili al pubblico su internet. Le imprese possono agire allo stesso modo con le loro informazioni e in tal modo creare in poco tempo una chatbot secondo le loro esigenze. Stiamo sviluppando una specie di “cervello d’impresa” che possa rispondere velocemente ed efficacemente a tutte le questioni dei collaboratori. Un tale modello è in allestimento per ogni impresa all’interno dell’infrastruttura Google Cloud. Ma le imprese possono profittare dell’IA anche creando strutture più efficienti di amministrazione o distribuzione, per esempio con detrazioni o prognosi di bisogno automatizzate, oppure aumentare la fidelizzazione dei clienti con aiuto di chatbot.

Quali sono le applicazioni dei modelli IA su base Google Cloud da parte delle imprese svizzere?

Behzadi: Il rivenditore Coop con l’aiuto di modelli di prognosi IA nella Google Cloud è in grado di pianificare il suo bisogno di alimentari più esattamente del 43 per cento. Considerando che la Coop ogni giorno, secondo le loro cifre, vende 1000 tonnellate di frutta e verdura, è un effetto considerevole, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche per la riduzione di foodwaste. Anche nell’aviazione, nel settore turistico e nel settore finanziario vediamo molti esempi, persino nell’amministrazione pubblica. La Swiss ottimizza il suo piano voli con una piattaforma AI su Google Cloud e riesce tra l’altro a ridurre così anche il consumo di carburante. Nel giro di tre mesi sono stati risparmiati oltre un milione di franchi svizzeri. Il comando tramite semplici messaggi voce, il cosiddetto conversational interface, è altrettanto importante quanto la semplice creazione di content per siti online o campagne pubblicitarie. Questi strumenti hanno un effetto enorme in tutti i settori.

Jennifer Wadsworth, ccordinatrice per la ricerca AI presso il centro per intelligenza artificiale (AI Center) del politecnico federale (ETH) di Zurigo e Beshad Behzadi, Vice President Engineering per Google Cloud di Zurigo, sono seduti su due poltrone rosse davanti ad una libreria bianca, intenti in una conversazione.

“Infatti la ETH è stata uno dei motivi per cui Google già 20 anni fa ha scelto la Svizzera come sede per il suo reparto ricerche.”

Behshad Behzadi, Vice President Engineering Google Cloud

Large Language Models (LLMs)
Grandi modelli linguistici, Large Language Models (LLM), sono modelli di IA generativa che vengono allenati con grossi volumi di testi. Possono generare testi in lingua “naturale”, prevedendo la probabilità della prossima parola. Digitando per esempio “gatto e…”, la proposta della LLM potrebbe essere “topo” oppure “cane”. LLM formano la base delle chatbot.

Ci chiederemo tra qualche anno come mai è stato così difficile in passato comunicare con uffici pubblici o fare ricerche all’interno di imprese?

Wadsworth: Su molti campi ci troviamo già in una nuova realtà. L’IA ci aiuta in molti aspetti della vita quotidiana. Non saprei cosa fare senza Google Maps. Consultare una mappa di carta? Impensabile.

Behzadi: A proposito, i nostri gruppi di Zurigo hanno collaborato in modo sostanziale allo sviluppo di Google Maps. Per alcune città l’applicazione adesso offe vedute immersive con una forte esperienza live, generate dall’IA sulla base di miliardi di riprese aeree e di street-view. Si servono di AI anche le nuove funzioni su Google Assistant, con proposte di risposte automatiche, Google Lens per informazioni su contenuti, oppure Google Foto, dove l’IA può completare per esempio l’adiacenza delle fotografie. Se guardiamo indietro di qualche anno possiamo costatare: ciò che allora sembrava nuovo ed insolito è diventato parte della nostra vita di tutti i giorni. Siamo abituati a verificare le previsioni del tempo su una app, a farci navigare verso le nostre destinazioni, e molto di più. L’intelligenza artificiale è una delle tante tecnologie che si nascondono in questi tool. L’importante è che rimaniamo noi a decidere quali funzioni vogliamo utilizzare.

Beshad Behzadi, Vice President Engineering per Google Cloud, ordina una bibita al bancone di un bar.

“L’accesso all’IA è molto più semplice che solamente un anno fa”, dichiara Beshad Behzadi.

Wadsworth: Le applicazioni di maggior successo sono spesso quelle in cui l’utente non si accorge nemmeno di utilizzare IA. Non si tratta solo di sostegni nella vita quotidiana e processi più efficienti. Già da oggi l’IA ci può aiutare a salvare anche vite umane. Per esempio, nell’ambito dello Screening per il cancro del seno il radiologo oggi con l’aiuto dell’IA può scoprire anomalie molto prima che poco tempo fa. Più presto comincia la terapia, più successo potrà avere.

Behzadi: Oppure pensiamo al progetto Deep Mind IA di Google, AlphaFold, che è in grado di prevedere la struttura e la funzione di ognuna delle circa 200 milioni di proteine esistenti nel giro di pochi minuti. Ciò corrisponde a circa 400 milioni di anni di ricerca. Questi risultati possono essere utilizzati per la diagnostica o per sviluppare nuovi farmaci. Per questo insieme ai nostri partner come la ETH continuiamo a cercare nuovi modi per utilizzare l’intelligenza artificiale nel futuro per la scienza.

48 per cento

degli utenti sono in favore di applicazioni di intelligenza artificiale che possono aumentare l’ecosostenibilità.

Fonte: Economic Impact Report

400 milioni

Il modello AI AlphaFold ha risparmiato alla scienza 400 milioni di anni di ricerca mappando 200 milioni di proteine.

Fonte: AlphaFold

L’intelligenza artificiale contro le sfide sociali

Foto: Marvin Zilm (6), Google (3), Theasis/iStock (1)

In questa storia: IA, , ricerca, partnership, innovazione, Svizzera, Europa

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